Gli ESG e la sostenibilità d’impresa restano al centro della strategia europea, ma ora con un calendario più disteso. Il 24 aprile 2025 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la direttiva UE 2025/794, conosciuta come Stop The Clock. Questo provvedimento ufficializza il rinvio degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e di due diligence (CSDDD) per le imprese operanti nel mercato europeo.
L’obiettivo è offrire alle aziende più tempo per organizzarsi e adeguarsi, senza rallentare il cammino verso una crescita economica più responsabile e trasparente.
Le principali novità della direttiva Stop The Clock
Rinvio CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)
La CSRD introduce obblighi dettagliati di rendicontazione ESG (Environmental, Social, Governance). Con la nuova direttiva, i tempi cambiano:
Tipologia di impresa | Obbligo di rendicontazione a partire da |
---|---|
Grandi imprese già soggette a NFRD | Già in vigore (dal 2024) |
Grandi imprese non soggette a NFRD | 1° gennaio 2027 (invece del 2025) |
PMI quotate e altri enti specifici | 1° gennaio 2028 (invece del 2026) |
Rinvio CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive)
La CSDDD stabilisce obblighi di responsabilità per le imprese riguardo agli impatti sui diritti umani e sull’ambiente lungo la catena del valore. I nuovi termini sono:
Tipologia di impresa | Obbligo di adeguamento a partire da |
Imprese con >3000 dipendenti e >900 milioni di € di fatturato | 26 luglio 2028 |
Imprese extra-UE con >900 milioni di € di fatturato nell’UE | 26 luglio 2028 |
Tutte le altre imprese soggette | 26 luglio 2029 |
Gli Stati membri dovranno recepire la direttiva entro il 31 dicembre 2025.
Vantaggi e criticità della proroga
Vantaggi:
- Migliore preparazione: le aziende possono strutturare sistemi di raccolta dati ESG più robusti e affidabili.
- Maggiore chiarezza normativa: il tempo supplementare permette di attendere standard definitivi (ad esempio, gli European Sustainability Reporting Standards – ESRS).
- Ottimizzazione dei costi: investimenti più diluiti e programmabili nel tempo.
Criticità:
- Rischio di rallentamento: alcune imprese potrebbero percepire il rinvio come un “via libera” per procrastinare.
- Perdita di competitività: chi parte in ritardo potrebbe trovarsi svantaggiato nei confronti di concorrenti già attivi sui temi ESG.
Come prepararsi al meglio
Nonostante il rinvio, è fondamentale agire con tempestività. Ecco alcuni consigli pratici:
- Analisi di materialità: avviare o aggiornare l’analisi dei temi materiali ESG rilevanti per la propria attività.
- Gap analysis: valutare la distanza tra l’attuale situazione aziendale e i futuri obblighi normativi.
- Formazione interna: sviluppare competenze ESG tra i collaboratori e nel management.
- Digitalizzazione dei dati: adottare strumenti tecnologici per il monitoraggio e la reportistica ESG.
- Stakeholder engagement: coinvolgere clienti, fornitori e investitori nel percorso di sostenibilità.
La direttiva Stop The Clock offre alle imprese europee una finestra temporale preziosa, ma non è un invito all’attesa. Al contrario, è l’occasione per costruire strategie di sostenibilità più solide, credibili e durature.
Essere pronti in anticipo significherà non solo rispettare la legge, ma anche competere meglio in mercati sempre più sensibili ai temi ESG.
Agire oggi per essere protagonisti del futuro sostenibile di domani!