La guida sul DR GOV-5 pubblicata dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili rappresenta uno strumento fondamentale per le imprese italiane, in particolare in vista degli obblighi di rendicontazione previsti dalla Direttiva CSRD. Grazie a istruzioni pratiche e a una struttura flessibile, le aziende possono integrare efficacemente la gestione del rischio e i controlli interni nei propri processi, garantendo conformità e trasparenza nei confronti dei propri stakeholder.
Questo approccio permette alle imprese non solo di essere in regola con le normative, ma anche di migliorare la propria competitività sul mercato, grazie a una maggiore attenzione verso le tematiche di sostenibilità e responsabilità sociale. Con l’entrata in vigore delle nuove normative, sarà sempre più importante che le aziende italiane si dotino degli strumenti necessari per navigare nel complesso panorama della sostenibilità aziendale.
Questa pubblicazione assume un’importanza fondamentale in vista dell’obbligo di rendicontazione imposto dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che impone alle imprese di fornire un quadro trasparente e dettagliato sulle proprie performance ambientali, sociali e di governance (ESG).
Indice:
Cos’è il DR GOV-5 e perché è importante?
Il DR GOV-5 si pone come uno strumento essenziale per tutte le aziende che devono conformarsi agli obblighi di rendicontazione non finanziaria. Nello specifico, il documento guida fornisce una panoramica completa delle modalità operative e delle pratiche di gestione del rischio che le aziende devono implementare per garantire un sistema di controllo interno efficace. Questo aspetto è particolarmente rilevante per la corretta gestione dei fattori di rischio legati alla sostenibilità, in modo da assicurare trasparenza e affidabilità nelle informazioni divulgate agli stakeholders, inclusi investitori, dipendenti, clienti e partner commerciali.
L’obiettivo principale del DR GOV-5 è quello di aiutare le aziende, in particolare quelle di medie e piccole dimensioni, a conformarsi agli standard internazionali di sostenibilità in maniera concreta ed efficiente. Infatti, molte di queste imprese si trovano a dover affrontare sfide rilevanti a causa della crescente complessità normativa in materia di sostenibilità e governance. La guida, pertanto, offre indicazioni pratiche per integrare il rendiconto di sostenibilità nei processi aziendali esistenti, facilitando così la transizione verso una gestione aziendale più responsabile e consapevole.
Il CoSO Report: un riferimento fondamentale
La guida fa anche riferimento al CoSO Report, un documento di rilevanza internazionale che fornisce linee guida per il miglioramento della gestione del rischio. Il CoSO (Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) ha sviluppato una struttura integrata per la gestione dei controlli interni che può essere applicata in diversi contesti aziendali e settori. Il nuovo documento italiano mira ad adattare questi principi al contesto nazionale, caratterizzato da un tessuto imprenditoriale composto prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI), che presentano dinamiche di gestione differenti rispetto a grandi gruppi industriali presenti in altri Paesi.
Adeguati Assetti ex Art. 2086 c.c.: il ruolo chiave della gestione del rischio
In parallelo al tema del rendiconto di sostenibilità, il concetto degli adeguati assetti organizzativi ex art. 2086 del Codice Civile assume un’importanza crescente. Questo articolo impone agli amministratori delle imprese di dotarsi di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa, affinché sia sempre possibile monitorare la situazione economico-finanziaria della stessa. La gestione del rischio e dei controlli interni, trattata nel DR GOV-5, rappresenta uno degli elementi fondamentali per garantire che questi assetti siano effettivamente adeguati e che l’azienda possa operare in conformità con le normative vigenti.
Integrazione del DR GOV-5 nel processo di rendicontazione
Una delle maggiori sfide per le aziende italiane è quella di integrare il DR GOV-5 nei propri processi di rendicontazione. Il documento guida, infatti, non solo offre una cornice teorica per la gestione del rischio e dei controlli interni, ma include anche esempi pratici e strumenti operativi per facilitare la sua implementazione. Tra questi, vi sono modelli di valutazione del rischio e schemi per la strutturazione del sistema di controllo interno, che possono essere adattati in base alle caratteristiche specifiche di ogni impresa.
Inoltre, la guida propone una connessione con i principi legati alla sostenibilità aziendale, un tema ormai consolidato a livello internazionale. Le imprese italiane, soprattutto quelle soggette alla Direttiva CSRD, sono chiamate a una rendicontazione più strutturata e trasparente, e il DR GOV-5 può fungere da supporto per garantire la conformità agli standard richiesti.
Rendicontazione di sostenibilità e impatto sulle PMI italiane
La Direttiva CSRD, che entrerà in vigore in modo graduale a partire dal 2024, estende significativamente l’obbligo di rendicontazione non finanziaria. Questo avrà un impatto rilevante su molte PMI italiane che, fino a oggi, non erano soggette a tali obblighi. L’obiettivo della direttiva è quello di promuovere una transizione verso un’economia più sostenibile, richiedendo alle aziende di fornire informazioni dettagliate non solo sugli aspetti economici, ma anche su quelli ambientali e sociali.
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