La rendicontazione di sostenibilità entra in una nuova fase evolutiva con l’introduzione degli ESRS semplificati e del modello VSME, strumenti pensati per ridurre la complessità normativa senza intaccare la qualità informativa. L’obiettivo è di agevolare l’applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), soprattutto per le piccole e medie imprese, attraverso un approccio più proporzionato ed efficace.
L’introduzione degli ESRS semplificati e del modello VSME rappresenta un passaggio decisivo per un’adozione diffusa della rendicontazione ESG, in particolare tra le PMI e le microimprese. L’approccio proporzionato e quello volontario, unito a una struttura metodologica chiara, rende la sostenibilità una leva strategica per innovare, crescere e competere in modo responsabile.
Il modello VSME: per le microimprese introdotto un limite alle informazioni da richiedere
Il VSME (Voluntary Standard for Micro Enterprises) è un framework pensato per le microimprese non quotate che intendono avviare un percorso volontario di rendicontazione ESG. Raccomandato dalla Commissione Europea, il modello VSME stabilisce oggi un limite massimo alle informazioni che banche e partner commerciali possono richiedere, promuovendo così una maggiore equità informativa lungo la supply chain.
Il VSME è modulare e scalabile, pensato per consentire un primo passo verso l’integrazione della sostenibilità nei modelli di business anche per le realtà più piccole. Un approccio che coniuga flessibilità e struttura, favorendo la transizione green senza sovraccaricare le imprese di oneri burocratici.
VSME e Rendicontazione di sostenibilità
Il VSME è stato elaborato per la rendicontazione di sostenibilità è uno strumento che permette alle imprese di comunicare in modo chiaro e verificabile il proprio impatto sui fattori ESG. Si affianca ai bilanci finanziari tradizionali e include dati su clima, uso delle risorse, governance, diritti umani e inclusione sociale. In un contesto normativo europeo in continua evoluzione, rappresenta un canale chiave per dimostrare responsabilità, gestire i rischi e attrarre stakeholder sempre più attenti alle performance non finanziarie.
Sostenibilità semplificata, impatto rafforzato
L’evoluzione della normativa sulla rendicontazione non punta a un alleggerimento fine a sé stesso, ma a una semplificazione intelligente che renda le informazioni più utili e coerenti con le reali necessità degli stakeholder. La chiarezza nei processi di raccolta e comunicazione dei dati permette alle imprese di prendere decisioni più informate, pianificare investimenti sostenibili e creare valore nel lungo periodo.
Consultazione pubblica per gli ESRS semplificati
Contemporaneamente alla semplificazione nelle informazioni richieste dal VSME, dal 1° agosto 2025 è ufficialmente aperta fino al 29 settembre la consultazione pubblica sui nuovi European Sustainability Reporting Standards (ESRS) semplificati, lanciata da EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group). Le proposte puntano a una riduzione del 57% dei datapoint richiesti, semplificando in particolare la valutazione della doppia materialità e rendendo il linguaggio più accessibile. Si tratta di un intervento strategico per alleggerire gli obblighi di rendicontazione, mantenendo al contempo la trasparenza e l’affidabilità delle informazioni ESG.
La semplificazione si traduce anche in un minor numero di disclosure obbligatorie e in meccanismi di esenzione nei casi in cui l’onere informativo sia sproporzionato rispetto alla dimensione dell’impresa. Il focus rimane sull’essenzialità e sulla rilevanza, in modo da rendere la sostenibilità un fattore realmente gestibile e integrabile nei processi aziendali.
Gli ESRS semplificati e il VSME contribuiscono a creare un linguaggio comune tra imprese, investitori, banche e partner commerciali. La standardizzazione dei dati ESG, pur mantenendo una logica entity-specific, favorisce la comparabilità tra imprese e la riduzione delle asimmetrie informative. Questo elemento serve a rafforzare la resilienza e la competitività del sistema economico europeo, soprattutto in un’ottica di catene del valore sostenibili e trasparenti.
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