Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) rappresentano il nuovo pilastro normativo europeo per la rendicontazione della sostenibilità aziendale. Adottati ufficialmente dalla Commissione Europea nel luglio 2023, questi standard sono il risultato di un percorso legislativo avviato con il Green Deal del 2019 e consolidato dalla direttiva CSRD, dalla direttiva CSDDD sulla due diligence e dal regolamento sul greenwashing (2024/825/UE).
Unificare la rendicontazione ESG in Europa
Gli ESRS sono progettati per armonizzare il modo in cui le imprese riportano le proprie performance ambientali, sociali e di governance (ESG), creando un linguaggio comune tra aziende, investitori, autorità e cittadini. Offrono uno strumento sistemico per monitorare e migliorare le attività sostenibili e, soprattutto, rendere i dati ESG comparabili, affidabili e trasparenti.
Il principio della doppia materialità
Al centro di questo sistema c’è il principio della doppia materialità, che impone alle imprese di considerare sia gli impatti ambientali e sociali generati dalle loro attività (materialità d’impatto), sia gli effetti finanziari che tali impatti possono comportare per l’impresa stessa (materialità finanziaria). Questo approccio consente una valutazione integrata e strategica delle sfide legate alla sostenibilità.
La struttura dei 12 standard ESRS
Gli ESRS sono articolati in 12 standard, suddivisi in tre aree principali: standard generali, ambientali, sociali e di governance. Di seguito una panoramica:
| Categoria | Codice | Oggetto dello standard |
|---|---|---|
| Generale | ESRS 1 | Requisiti generali: politiche, obiettivi, metriche |
| Generale | ESRS 2 | Informativa generale: obblighi di disclosure e processi |
| Ambientale | ESRS E1 | Cambiamenti climatici: impatti, mitigazione, strategia |
| Ambientale | ESRS E2 | Inquinamento: aria, acqua, suolo, sostanze pericolose |
| Ambientale | ESRS E3 | Risorse idriche e marine: uso, impatti, acqua riciclata |
| Ambientale | ESRS E4 | Biodiversità ed ecosistemi: KPI e azioni di tutela |
| Ambientale | ESRS E5 | Economia circolare: riuso risorse, gestione rifiuti |
| Sociale | ESRS S1 | Forza lavoro propria: diversità, sicurezza, retribuzioni |
| Sociale | ESRS S2 | Lavoratori nella catena del valore: diritti e condizioni |
| Sociale | ESRS S3 | Comunità interessate: impatti locali, reclami, mitigazioni |
| Sociale | ESRS S4 | Consumatori e utenti finali: sicurezza, coinvolgimento |
| Governance | ESRS G1 | Condotta aziendale: etica, anticorruzione, lobbying |
L’integrazione con il bilancio di sostenibilità
Secondo la normativa, gli elementi di sostenibilità devono essere inclusi nella sezione “dichiarazione di sostenibilità” all’interno del bilancio di sostenibilità. Questo documento diventa così il punto di convergenza tra comunicazione ESG e informativa finanziaria. L’obiettivo è fornire agli stakeholder un quadro chiaro, coerente e verificabile dell’impegno dell’impresa verso una transizione sostenibile.
Opportunità e sfide per le imprese
Adeguarsi agli ESRS comporta investimenti nella raccolta e gestione dei dati, nella formazione interna e nell’aggiornamento dei sistemi di reporting. Tuttavia, offre anche opportunità strategiche: maggiore credibilità sul mercato, accesso a capitali sostenibili, gestione proattiva dei rischi ESG e rafforzamento della fiducia degli stakeholder.