La recente approvazione della legge n. 118 dell’8 agosto 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto 2025, segna un passaggio cruciale per il quadro normativo italiano in materia di economia e sostenibilità. La conversione in legge del cosiddetto Decreto Omnibus introduce infatti il recepimento della Direttiva (UE) 794/2025, nota come “Stop the Clock”, parte integrante del pacchetto europeo “Omnibus I”.

L’obiettivo principale della misura è allineare la legislazione italiana agli orientamenti comunitari, posticipando l’entrata in vigore di alcuni obblighi legati alla rendicontazione ESG e alla due diligence sostenibile delle imprese.

Slittamento dei termini per CSRD e CSDDD

Il recepimento della direttiva europea introduce una sospensione temporanea dei termini di applicazione delle due principali normative in materia di sostenibilità:

DirettivaAmbitoNuovi termini di applicazioneImpatto sulle imprese
CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) – Direttiva 2464/2022Obblighi di rendicontazione di sostenibilitàRinvio di 2 anni per grandi imprese non ancora soggette e PMI quotateMaggior tempo per adeguarsi agli standard di reporting ESG
CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive)Diligenza sostenibile e catena del valoreRinvio di 1 anno per recepimento e prima fase di applicazioneSlittamento degli obblighi per le imprese di maggiori dimensioni

Benefici per il sistema economico

Questa proroga garantisce alle aziende uno spazio temporale per prepararsi meglio alla transizione, selezionare con maggiore consapevolezza gli standard di rendicontazione da adottare e organizzare i processi interni di compliance.

Dal punto di vista economico e giuridico, il nuovo quadro:

  • rafforza la certezza normativa per gli operatori economici;
  • favorisce la competitività delle imprese italiane nel mercato unico europeo;
  • riduce i rischi di disallineamento normativo con Bruxelles.

Una fase di transizione strategica

Il rinvio previsto dal Decreto Omnibus non rappresenta una marcia indietro sugli impegni di sostenibilità, ma piuttosto una finestra utile a garantire un percorso più solido e meno affrettato. Per le imprese si tratta di un’opportunità per integrare le logiche ESG in maniera strutturata, rafforzando governance, strategie e trasparenza verso investitori e stakeholder.

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